Fonte: http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com
Il consiglio nazionale dell’unione Cronisti Italiani ha espresso profonda preoccupazione per lo stato dell’emittenza privata nazionale, con gli annunciati licenziamenti a La7 del 50% dei giornalisti, e per quella locale, con il licenziamento a Genova di metà redazione di Telecittà, compresa Giovanna Rosi, rappresentante sindacale dei giornalisti e consigliere nazionale dell’Unci.
«Il Consiglio - si legge in una nota - invita il Prefetto di Genova a verificare la compatibilità dei comportamenti dell’editore di Primocanale e Telecittà con le norme che assegnano i benefici economici previsti dalla legge sulla emittenza privata».
«Nel capoluogo ligure un editore ha acquistato la televisione con il dichiarato proposito di ridimensionare organico e potenzialità sulla base di un presunto “grave stato di crisi” - dice in una nota l’Unione Cronisti - per niente documentato fino a oggi dalla presentazione di bilanci o di altra valida documentazione sulle condizioni di passività dell’azienda».
Il Consiglio nazionale «contesta l’offerta da parte dell’editore di Telecittà ai colleghi licenziati di alternative d’ impiego estranee a contratti di natura giornalistica, per giunta condizionate alla rinuncia a qualsiasi azione legale contro i licenziamenti, così come trova inaccettabile e illegale la pretesa esclusione di qualsiasi ricorso alla tutela sindacale dell’Associazione Stampa Ligure e del Gruppo Cronisti Liguri. Inoltre è preoccupato ed allarmato dal clima di tensione creato in azienda al punto da indurre i colleghi di Telecittà a non leggere il comunicato sindacale della Assostampa Liguria nel timore di pregiudicare eventuali composizioni».
Il Consiglio infine «stigmatizza e respinge le minacce dell’editore, con un chiaro intendimento intimidatorio, di presentare una querela per diffamazione contro il comunicato sindacale della Stampa Ligure e dell’Unci sul sito della Fnsi».